Il Castagno D’Andrea

 

 

 

Da vedere

 

Borgo di Serignana  

Storico borgo medievale, in un’atmosfera unica e suggestiva, si ammirano le antiche abitazioni, la piazza, il parco, la chiesetta, l’insieme degli ambienti. Testimone del tempo, l’insediamento risale al XII secolo; qui fu arrestato Iacopo de’Pazzi, in fuga da Firenze dopo il fallimento della congiura. Si trova lungo il Sentiero delle Foreste Sacre; è posto tappa del percorso dell’Alta Via dei Parchi e ha strutture per l’accoglienza.

 

Il Castagno D’Andrea

Il paese deve il nome per aver dato i natali nel 1421 ad Andrea di Bartolo di Bargilla detto Andrea del Castagno, uno dei protagonisti della pittura fiorentina del XV secolo. Oggi ne possiamo conoscere l’opera visitando il “Museo virtuale di Andrea del Castagno” presso il Centro Visite del Parco Nazionale Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna. Al piano terreno del Centro visite troviamo l’esposizione degli antichi attrezzi agricoli, ripercorrendo così la storia che ha legato gli abitanti del luogo con la coltivazione del castagno; da vedere anche il plastico della morfologia del territorio ed i pannelli che testimoniano i ‘passaggi illustri’ della storia : gli Etruschi, Dante, Dino Campana, la Linea Gotica. Tutte documentazioni che sono finalizzate ad una miglior conoscenza del territorio da un punto di vista storico, naturalistico e culturale.

Nella Chiesa di San Martino si trova il celebre “Crocifisso”, affresco del maestro Pietro Annigoni; nella navata laterale c’è il dipinto “Gli esclusi” di Silvestro Pistolesi, pittore di chiara fama e allievo di Annigoni. Nella chiesa dell’Oratorio ci sono due grandi “cartoni” di Antonio Ciccone, anch’esso pittore di chiara fama.

Ma non è finita; a dieci metri dalla Chiesa di San Martino, lungo la via del Borgo, c’è l’Osteria il Rifugio che ha la particolarità di avere le pareti interne completamente affrescate da Silvestro Pistolesi, con immagini della montagna e dalla natura circostante.

Oggi Castagno d’Andrea, porta d’ingresso al Parco Nazionale FCMFC, é crocevia di importanti cammini e punto di partenza per gite e escursioni.

 

“Il Sentiero natura – La civiltà del castagno” E’ un percorso didattico-turistico che ha come tema-guida la scoperta delle tradizioni della civiltà contadina e della coltivazione del castagno, e che si snoda tutto intorno al paese di Castagno d’Andrea, all’interno di suggestive ‘marronete’, boschi di secolari castagni coltivati per la produzioni di marroni.

In particolare il punto sosta n.10 denominato “i sentieri della transumanza” individua il tratturo, segnalato da pietre e sassi, da dove i pastori partivano in direzione delle “maremme” per la transumanza. Da qui si può andare direttamente a ritrovare i sentieri n.24 e n.20 per poi proseguire sul Cammino di Dante verso Frascole e Dicomano, a dimostrazione di come gli stessi sentieri e cammini siano stati al servizio, nel corso dei secoli, degli etruschi, poi dei pastori, viandanti, pellegrini e poeti.

 

 

Eccellenze Gastronomiche

La vallata di San Godenzo e Castagno d’Andrea è caratterizzata dalla coltivazione del castagno, che produce in questa zona il marrone del Mugello IGP.

Ciò ha portato a curare, promuovere e valorizzare quanto ruota intorno a questo prodotto; un tempo a Castagno d’Andrea si faceva il mercato di questo frutto, poi nel 1970 nacque la festa della “Ballottata” per celebrarlo.

In questi ultimi anni sono stati restaurati e ripristinati gli antichi seccatoi, costruzioni semplici di pietra, utilizzati da sempre per “seccare” i marroni e produrre la “farina dolce”; una porta d’ingresso, un graticcio ligneo, una finestra: piccoli capolavori di un’architettura rurale rivitalizzata.

La farina risultante dalla macinazione del prodotto è stato certificata come la migliore d’Italia dal Concorso nazionale che si svolge in Maremma e dove i produttori del Comune di San Godenzo sono sempre saliti sul podio nel corso degli ultimi anni.

Il tortello mugellano è un’altra eccellenza locale, nella sua ricetta tradizionale con le patate e con la variante della farina di castagne per la sfoglia.

Ne troviamo testimonianza nelle famiglie e nelle botteghe della zona e più recentemente nella Cooperativa di Comunità, creata con l’intento di valorizzare prodotti e ricette locali.

Il castagnaccio (dolce a base di farina di castagne, noci, pinoli e ramerino) e i cantuccini (biscotti secchi alle mandorle) , dolci semplici ma di grande piacevolezza, si avvalgono del valore aggiunto della bontà della farina.

L’apicoltura è ben presente con diversi insediamenti e annovera tra le prelibatezze il miele di castagno, ottimo accompagnamento per i formaggi.