La nostra storia

La storia de Il Cammino di Dante

Il Cammino di Dante è il primo e più completo percorso escursionistico in tema dantesco nato sul territorio tosco-emiliano e romagnolo. Il percorso, che si snoda per 395 km tra Ravenna e Firenze, inizia a svilupparsi nel 2011 da un’idea e intuizione del suo creatore e fondatore, Giordano Bezzi, e dalla passione per il Sommo Poeta condivisa da un gruppo eterogeneo di persone.

Il Cammino di Dante è frutto di anni di ricerche ed esplorazioni sia in biblioteca che sul campo. L’intuizione di un percorso incentrato sulla figura del Poeta è di Giordano Bezzi, ravennate. Dal 2011 al 2015, partendo da un’idea, ha pian piano disegnato i contorni di questo percorso, creandolo e nella sua forma attuale. Il lavoro si può dividere in tre grandi fasi, in parte sovrapposte tra loro: 1) ricerca e studio bibliografico; 2) ricerca ed esplorazione sul campo; 3) confronto con e supporto degli esperti (storici e dantisti). Il tutto è stato portato avanti in prima persona da Giordano Bezzi, con l’aiuto di Fabrizio Fantini. 

Sulla base delle informazioni raccolte tramite ricerca bibliografica – prevalentemente documenti e studi sia sulla viabilità medievale nel territorio tosco-emiliano e romagnolo, sia sulla vita di Dante Alighieri – è iniziata la parte di ricerca sul campo, una fase di esplorazione “fisica” durata quasi cinque anni. 

Il lavoro originale compiuto sul campo è stato quello di individuare le strade antiche che attraversano l’Appennino tra Ravenna e Firenze, di selezionare i luoghi – città o punti di interesse – che contenessero rimandi importanti alla vita di Dante o alla Divina Commedia; e infine creare delle tappe percorribili, assicurandosi che il tutto fosse legato in un unicum coerente e omogeneo. In pratica, Bezzi e Fantini hanno ripercorso gli sentieri dell’Appennino tosco-romagnolo plausibilmente collegati alla vita del Poeta, così come ai Canti della Divina Commedia, fino a selezionare le attuali tappe. L’attuale percorso proposto, di circa 400 km, non è che una minima parte del territorio esplorato, ed è il risultato di scelte ponderate sulla base di criteri di percorribilità, fattibilità, e interesse storico-letterario.

Dal punto di vista storico, il lavoro è stato infine supportato da una serie di esperti che, tramite interviste o supporto diretto, hanno confermato e avallato la rilevanza delle ipotesi proposte “sul campo”, consolidando così il lavoro dal punto di vista storico e letterario. Ricordiamo in primis gli studiosi di storia di Ravenna e della Romagna Pietro Barberini e Osiride Guerrini, tra i primi soci dell’Associazione, i quali hanno supportato la ricostruzione dei riferimenti storici, letterari e culturali che caratterizzano il percorso. Nella fase di creazione del percorso, l’ideatore del Cammino ha avuto inoltre modo di confrontarsi e ottenere riscontro da eminenti dantisti, quali il Emilio Pasquini, Giuseppe Ledda, Marco Santagata, e Urbano Cipriani. Sull’aspetto della viabilità medievale invece, è stato interpellato Giovanni Caselli, uno dei massimi esperti in materia. Precisiamo comunque che nessuno conosce le strade che Dante ha davvero calpestato; ma incrociando dati sulla viabilità medievale, e ciò che sappiamo circa gli spostamenti di Dante, si possono fare supposizioni plausibili. 

Con lo scopo di trasmettervi la passione che ha animato la nostra ricerca, ma anche l’unicità e originalità del lavoro sin qui svolto, ripercorriamo qui le tappe della nostra storia, che hanno portato all’identificazione, progettazione e realizzazione del Cammino, nella sua forma attuale. 

   2011

È l’anno delle ricerche storiche e delle prime esplorazioni sul territorio romagnolo

Quali erano le strade e i passaggi che percorse Dante tra Toscana e Romagna durante le varie fasi e attività della sua vita, in particolare durante il periodo del suo esilio? È con questa domanda che nel 2011 Giordano Bezzi inizia la sua ricerca nelle stanze del Centro Dantesco dei frati minori conventuali di Ravenna, una biblioteca dedicata specificamente ai “codici, incunaboli, edizioni a stampa delle opere di Dante e su Dante”. Su indicazione del frate bibliotecario inizia la nostra ricerca a ritroso, tramite testi via via più antichi (es. La Romandiola). 

Due sono i filoni di ricerca che si sarebbero poi intrecciati per dare vita la nostro Cammino: da una parte quali vie costituissero la viabilità tosco-romagnola nel basso e alto medioevo, e specialmente tra ‘200 e ‘300; e dall’altra, le varie fasi e attività della vita di Dante. 

Parallelamente alle ricerche storiche e alle interviste ad esperti, inizia la pianificazione delle zone da esplorare in Romagna, a cui segue la vera e propria ricerca sul campo tramite le prime piccole escursioni: sulla base delle informazioni raccolte, Giordano Bezzi, col supporto di Fabrizio Fantini, comincia a ripercorrere quegli antichi sentieri dell’Appennino Tosco-emiliano e Tosco-romagnolo plausibilmente collegati alla vita del Poeta, così come ai Canti della Divina Commedia.

   2012 

Il 2012 vede l’intensificarsi delle esplorazioni, in auto, moto e bici, concentrando la ricerca sui passi storici tosco-romagnoli e le valli. Le prime tappe vengono testate. I percorsi vengono provati in estate ed autunno, su entrambi i versanti di valle, identificando percorsi accessibili e fattibili, e scegliendo i percorsi di pianura. I riferimenti agli elementi storici di pievi e castelli vengono identificati. Alcuni passi vengono esclusi dalla pianificazione dell’itinerario.

   2013

Le esplorazioni continuano, estendendosi a diverse parti della Toscana, includendo tutte le piste CAI, esplorando e testando tutti vari passaggi verso la Romagna, così come quelli tra la riva destra e sinistra dell’Arno, ripercorrendo vecchie strade e vecchi ponti. La ricerca esplora tutta la valle del Sieve, la zona dell’asse Firenze-Pratovecchio, il Casentino e il parco delle foreste casentinesi. 

La nostra associazione comincia a prendere contatti coi comuni interessati dal passaggio del Cammino, per presentare il nostro lavoro. 

   2014

A maggio si costituisce l’associazione Il Cammino di Dante. Quest’anno è dedicato alla sintesi di tutte le esplorazioni. Questa fase include la revisione delle aree esplorate, che vengono ripercorse per prendere nota di eventuali tratti pericolosi, di passaggi problematici di antiche vie attraverso proprietà private, o di qualsiasi tipo di limitazione afferente al territorio interessato. Le tappe sono infine selezionate, ottimizzate e fuse, costruendo il percorso finale.

Continua il lavoro di contatto con i comuni interessati e di presentazione dell’idea. Parallelamente si comincia a realizzare una cartellonistica dedicata. 

Il Cammino è ormai diventato per il suo ideatore e per i suoi fondatori un lavoro a tempo pieno. 

   2015 

Il percorso finale viene consolidato con un lavoro costante e giornaliero attraverso le 20 tappe e i 395 km che lo compongono: tappa per tappa, si ricercano accordi coi comuni interessati e patrocini, si prendono contatti coi posti di ristoro e accoglienza presenti sul territorio, e si comincia ad installare la segnaletica, compresa la posa dei pannelli tematici sulla Divina Commedia; infine l’itinerario viene tracciato tramite GPS. Le prime comunicazioni ufficiali dell’associazione vengono prodotte, e il percorso viene presentato in occasione di eventi dedicati a Dante. 

   2016

I pellegrini cominciano a percorrere il nostro Cammino, ed è grazie al loro continuo riscontro che l’associazione continua il lavoro di messa a punto e miglioramento del percorso, affrontandone le criticità e intervenendo in lavori di aggiunta, manutenzione o sostituzione di segnaletica. 

   2017 – 2019

Continua il lavoro di miglioramento e manutenzione della segnaletica sulla base delle esperienze dei pellegrini. Nuovi pannelli tematici sulla Divina Commedia vengono posti. Si rafforza la rete degli enti che offrono accoglienza ai pellegrini. 

Il lavoro di esplorazione sul campo riprende. A causa di eventi naturali (es. frane) o di limitazioni derivanti da proprietà private, sono necessari adeguamenti del percorso, cosicché delle varianti vengono prese in considerazione. Parallelamente il percorso originario viene manutenuto e facilitato (sfalcio dell’erba, ripristino dopo frane, accordi con privati). 

Nel 2018 vengono terminate le tracce finali per l’avvio dell’application e nel 2019 ulteriori varianti sono aggiunte ai tracciati GPS.

   2020

L’attenzione è crescente attorno al progetto Il Cammino di Dante soprattutto in vista delle celebrazioni dei 700 anni della morte del Poeta, nel 2021. L’associazione stringe accordi con le istituzioni di Toscana ed Emilia-Romagna, e viene citato nel premio “Best in Travel 2021” di Lonely Planet, nell’ambito del più vasto progetto istituzionale di sviluppo turistico territoriale Le Vie di Dante. 

Sempre nel 2020, Costanza Nesti, studentessa della scuola di Economia e management dell’Università di Firenze, sceglie Il Cammino di Dante come oggetto della sua tesi di Laurea Magistrale in Design of Sustainable tourism systems

E’ anche l’anno della pandemia. Gli spostamenti e i viaggi diminuiscono, tuttavia l’alternativa di un viaggio nella natura rappresenta per molti un valido modo per sfuggire alle restrizioni del periodo.