Il Cammino di Dante in Casentino

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IL Castello di Poppi

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Il Cammino di Dante in Casentino

Quando si guarda al Casentino, laggiù in basso, la valle Chiusa diviene pensiero, memoria. Il passato emerge più vivido del presente e il corso stesso del fiume diviene il simbolo, l’immagine delle possenti correnti di vita e di passione che un giorno fluirono attraverso la valle.

Il Casentino, tenuto da grandi Conti Palatini, i Guidi, che con la forza delle armi avevano esteso il loro dominio su tutte le vallate più alte dell’Appennino in entrambi i versanti e fino al cuore della Romagna, fu nell’undicesimo e dodicesimo secolo la sede di un potere al quale gli ancora deboli e insignificanti comuni confinanti prestavano omaggio e obbedienza.

Il Casentino e la sua storia, Ella e Dora Noyes-traduzione A.Citernesi 2001 pg.23

Porciano, Romena, S.NIccolò, Pratovecchio, Poppi, Fronzola, Bibbiena, Soci, Serravalle, Partina, Lierna, Vallesanta…era tutto un susseguirsi di mura turrite, case operose, al cui interno la vita pulsava potente nell’attività incessante di calzolai, sarti, lanini, filatrici, tessitrici, scalpellini, fabbri, cappellai, funai, fornai.  Una valle chiusa piena di storia e contrassegnata dalla spada, dalla crocee, dalla poesia: la spada dei Guidi, la croce di san Francesco d’Assisi, la poesia di Dante Alighieri

IVI é Romena-U.Cipriani Consorzio Casentino, sviluppo e turismo, 2003